In genere, tutti di parlano della Puglia raccontandoti delle acque cristalline del Salento, delle meravigliose di Gallipoli, di Ostuni o di Lecce. Tutto vero, verissimo. Ma c’è anche un altro lato di questa terra meravigliosa da raccontare, quello fatto di pastori e contadini che si bruciano la pelle sotto al sole cocente in una zona che possiamo definire a tutti gli effetti un deserto. Una Puglia fatte di strade (se così le vogliamo definire…) sterrate che profumano di timo e di animali provati dal caldo. Una Puglia fatta di una birra ghiacciata dopo il lavoro – rigorosamente Raffo. E proprio in una terra che sa essere a tratti aspra, ma che poi sa ricompensarti al meglio, ho deciso di provare il fuoristrada Ineos Grenadier Fieldmaster.
Ineos Grenadier Fieldmaster – Caratteristiche tecniche
Il fuoristrada Ineos Grenadier monta il super collaudato motore BMW 3.0 da 6 cilindri in linea con trasmissione automatica a 8 rapporti e 286 CV. In quanto a prestazioni, fa da 0 a 100 Km/h in 8,6″ (anche se da un’auto come questa è un altro tipo di adrenalina che sicuramente starai cercando) e ovviamente sono presenti le modalità Off-Road e Guado (è questa l’adrenalina di cui ti dicevo!). Il Grenadier è un “bestione” da 2,700 Kg e, se come tanti, ti stai chiedendo quanto costa un Ineos Grenadier, sappi che il prezzo di partenza per la versione Fieldmaster è di 85.190 Euro. L’allestimento che vedi nel video ed in queste foto è praticamente full optional (include anche il verricello) e sfiora i 100mila Euro.
Come nasce la storia dell’Ineos Grenadier?
Sicuramente si tratta di una storia piuttosto affascinante. Devi sapere, infatti, che Sir Jim Ratcliff una sera era al suo pub preferito con i suoi amici e, davanti ad una pinta di birra, decide di produrre il proprio fuoristrada che fosse sicuro, affidabile, essenziale e moderno. Il suo unico scopo era quello di farti viaggiare in totale sicurezza, facendoti divertire con il suo 4×4 senza aver paura di affrontare qualsiasi tipo di strada. Il pub in questione si chiamava Grenadier ed è proprio a lui che il marchio deve il nome. Un nome particolare, tra l’altro, legato ad una storia un po’ mistica. Si narra, infatti, che lì un giovane soldato di nome Cedric fu sorpreso a barare durante una partita a carte e fu punito con la morte. C’è ancora chi lascia una banconata sul soffitto del pub per provare ad aiutare il povero Cedric a saldare il suo debito di gioco, ma resta intrappolato nel suo destino.
Un marchio legato al mondo dello sport
Devi sapere che Ineos è un brand che intreccia sport e motori, tutto a livello professionale. E molti di queste “contaminazioni” si ritrovano anche sulla Grenadier. Ad esempio, le linee di babordo e di tribordo nella consolle centrale e nei comandi nel padiglione sono un sottile cenno alla squadra di vela Ineos Britannia di Sir Ben Ainslie. O un’altra curiosità: oltre al clacson tradizionale, trovi anche quello “toot” realizzato pensando alla squadra ciclistica Ineos Greandiers, che emette un suono meno forte e sicuramente più “amichevole”.
L’anima off-road dell’Ineos Grenadier
Sicuramente il Grenadier mantiene fede alla dichiarazione d’intenti iniziale di Sir Jim Ratcliff. L’auto, dal cuore puramente britannico, è mossa da una rigorosa ingegneria tedesca volta a gestire ogni aspetto della guida in fuoristrada. Per attivare questa modalità, dovrai premere il pulsante dedicato per circa due secondi, a quel punto inizierà a lampeggiare, e dovrai confermare il comando premendolo brevemente una seconda volta entro 15 secondi. Sono davvero tantissime le funzioni per godere al massimo di questo fuoristrada Ineos Grenadier. Ad esempio, accanto al cambio automatico classico, trovi anche un pomello per inserire le ridotte e per selezionare il blocco del differenziale centrale. Durante la guida in off-road viene disattivato il cicalino che fa da promemoria per le cinture non allacciate, così come i sensori di parcheggio. Puoi guiadre con questa modalità sia con le marce normali, sia con le ridotte e si disattiva automaticamente se superi i 75 Km/h. Non manca anche il downhill assist che ti permette di affrontare discese piuttosto ripide senza che tu debba regolare costantemente il freno: penserà a tutto l’Ineos Grenadier che scenderà ad una velocità controllata.
Devo dire che tutti quelli che hanno visto la Grenadier Ineos durante i giorni in Puglia sono rimasti colpiti dalla presenza degli interruttori precablati nella parte anteriore dell’abitacolo. Servono per attivare la corrente ai vari accessori, come le barre sul tetto. C’è anche la modalità Guado che può essere usata in acque profonde fino a 80 cm e, di fatto, eredita tutte le caratteristiche della modalità off-road ma disabilita le ventole, il riscaldamento dei sedili e viene attivato un limitatore di velocità settato su 30 Km/h. Avrei voluto davvero provare a divertirmi a guadare un fiume con l’Ineos Grenadier ma è stato pressoché impossibile a causa della siccità che sta attanagliando il Sud Italia.
Ineos Grenadier: l’auto più tosta provata sinora
Quello che mi piace della Ineos Grenadier è la sua chiara identità. Si tratta di un’auto molto particolare, sicuramente non per tutti, che non fa nulla per compiacerti: questa è la sua anima fuoristrada e tant’è. Penso di poter affermare senza problemi che si tratta della vettura più tosta che ho guidato sinora. Pensa che addirittura con il verricello che avevamo in dotazione è riuscita a tirare un trattore da 3 tonnellate, più il peso della pala e per di più in salita! Insomma, se stai cercando un fuoristrada 4×4 affidabile e che ti possa veramente far divertire nella guida in off-road sicuramente l’Ineos Grenadier è la scelta giusta.