Imparare ad essere flessibili e calibrare la propria offerta prodotti a seconda dell’utente a cui bisogna “rispondere” non è così immediato. Ma se si riesce ad accogliere le richieste dei vari interlocutori, dagli amatori ai professionisti, col tempo si riesce anche ad anticiparle e creare un portfolio prodotti che sia totalmente esaustivo nel mondo della trattamento dell’immagine, sotto ogni aspetto, che si tratti dalla fotografia, al videomaking, fino alla stampa. Lo sa bene Canon che da circa un anno e mezzo segue la filosofia della Total Imaging Experience che ha permesso al brand di conquistare una gran fetta di mercato. Ne ho parlato con Giuseppe D’Amelio, Imaging Technologies Country Director di Canon Italia.

Giuseppe, ci spieghi meglio cos’è la Total Imaging Experience?
Giuseppe D’Amelio: Innanzitutto, bisogna dire che abbiamo iniziato a parlare di Total Imaging Experience a fine 2023, anche se poi ha iniziato a diventare davvero pervasiva nella nostra comunicazione a metà 2024. Di fatto, consiste in una visione che Canon ha definito per comunicare al mercato la propria unicità, vale a dire il fatto di essere l‘unico brand che ingloba foto, video e stampa. Questo perché la Total Imaging Experience unisce tutte le anime del mondo delle immagini, perché la fotografia ed il video permettono di catturare il mondo reale, trasformandolo in immagini digitali, per poi materializzarlo con la stampa. Quindi questo significa che, alla fine, si usano le immagini digitali per produrre qualcosa di veramente concreto e materico come la stampa. E Canon ha un ruolo importante in questo concetto di Total Imaging Experience perché abbiamo la fortuna di lavorare con tutte e tre le nostre business unit. Inoltre, Canon è l’unico brand sul mercato a coprire tutti i segmenti della stampa digitale, dalle stampanti portatili, le Zoemini, che stampano in un formato grande quanto un francobollo, fino alle ProStream che sono delle stampanti di produzione che hanno le dimensioni di due pullman che stampano a 300m al minuto e che danno massimo spazio alla creatività. Nel mezzo troviamo tutta l’offerta a largo formato anche quella in rilievo, ed è in questo che la Total Imaging Experience si esprime perché le immagini digitali possono essere utilizzate, non solo per stampare la fotografia da esporre, ma per dare anche un servizio che altri non possono dare, come la possibilità di aggiungere anche una dimensione tattile, con la stampa in rilievo, la cosiddetta stampa 2,5D. Questa tecnologia di stampa introduce una nuova dimensione sensoriale all’esperienza dell’imaging, permettendo – per esempio – anche a chi ha disabilità visive di viverla in modo pieno e coinvolgente.
Proprio perché la Total Imaging Experience ha tutte queste sfaccettature, l’abbiamo rappresentata con un albero perché, con l’arborescenza, vogliamo rappresentare l’ampiezza di gamma del portfolio Canon. Oltretutto, quest’albero ha tre ramificazioni principali, proprio come la nostra offerta, quindi fotografia, video e stampa. Devo dire che questo concetto è stato molto ben recepito dai nostri partner, che l’hanno trovato facile da comunicare che con la Total Imaging Experience hanno capito che possono ampliare il loro fatturato, introducendo la stampa. Così come anche avvicinare i giovani al mondo della fotografia, sempre grazie alla stampa perché una foto scattata con lo smartphone, non può essere stampata – almeno non con le caratteristiche che dicevamo prima. Mentre con una fotocamera si possono sfruttare tutte le potenzialità creative. Così come, infine, c’è il tema del video making che abbraccia le esigenze dei content creator.

Quindi sostanzialmente possiamo dire che Canon si rivolge sia a chi si sta approcciando al mondo della fotografia, sia a chi è un fotografo professionista, ma anche a chi fa videomaking. Corretto?
Giuseppe D’Amelio: assolutamente, perché la nostra offerta è così ampia che ci permette di approcciare gli utenti durante tutto il loro life journey, quindi da quando si è giovanissimi con le fotocamere compatte, assieme alle stampanti portatili che permettono di avere fotografie adesive e app che permettono di dare sfogo alla creatività, fino poi crescendo arrivando alle mirrorless con i primi obiettivi per le prime specializzazioni, come la street art, i ritratti o la fotografia naturalistica ed approcciare la carriera da professionista, sia nella fotografia, sia nel video. Noi abbiamo l’offerta giusta per tutti, perché per il teenager o comunque chi vuole approcciare la fotografia, abbiamo tutta la parte delle entry level, delle APS-C mirrorless, come la R100 che è la best seller del mercato. Così come la EOS R 50 che possiamo dire che è il successore dell’R50 V, anche se l’R50 ha la vocazione più sulla fotografia, mentre l’R50 V ce l’ha più sul Vlogging e sul video, fino a quella che è la EOS R8 che è la nostra full frame entry level che per noi è il modo di convertire l’enorme base utenti che magari hanno ancora le reflex e che hanno un po’ messo da parte la loro passione per la fotografia. Ma grazie a questo prodotto che ha delle caratteristiche ottime ed un prezzo molto conveniente (tra l’altro, gli utenti possono sfruttare anche formule di acquisto come il tasso zero), possono recuperare la loro passione, convertire la Reflex in una mirrorless e quindi scoprire il nostro nuovo ecosistema RF. Che rispetto a quello Reflex, capiranno che garantisce delle prestazioni notevoli, anche perché sono legate ad una comunicazione tra corpo macchina e lente più veloce perché garantita da molti più PIN.

Poi abbiamo tutta la parte alta dell’offerta, dove abbiamo l’EOS R6 Mark II che come full frame è il nostro best seller, la EOS R5 Mark II che è stata lanciata lo scorso anno assieme all’ammiraglia che è la EOS R1 e che sta avendo un successo notevole e che era molto attesa dal mercato, soprattutto dai fotografi sportivi e devo dire che ha avuto un grandissimo successo.

Poi passiamo alla parte video con la PowerShot V10 che è una fotocamera portatile che è più piccola addirittura di uno smartphone, per poi passare a quelle lanciate quest’anno, vale a dire la V1 e la EOS R50 V, fino ad arrivare a prodotti con la vocazione più del video making o del cinema come la EOS C80 e la EOS C400 che sono state lanciate lo scorso anno e hanno ridefinito il paradigma dei video professionali sul mercato. In particolar modo, la C400 è stata davvero apprezzata perché ha scaricato a terra tutta la potenza dell’R&D di Canon ed è stata sviluppata raccogliendo il feedback degli utenti sul mercato. Quindi, diversi tipi di utenti: consumatore, professionista, azienda. Anche perché non dimentichiamoci che l’anno scorso abbiamo lanciato una nuova organizzazione in Italia nel settore b2b che ha l’obiettivo di sviluppare il mondo dell’imaging sulle aziende, anche in settori dove non ti aspetteresti uno sviluppo di questo genere, come aziende nel settore pubblico, banca, difesa, ecc.

Ma secondo te com’è cambiato il mondo del videomaking? E quali sono le vostre macchine che rispondono meglio alle esigenze di questo settore?
Giuseppe D’Amelio: Sì, negli ultimi anni il mondo del video è cambiato perché è diventato sempre più uno strumento quotidiano. Quindi prima la narrativa si faceva più con la fotografia, mentre il video sembrava qualcosa di più impegnativo per il quale era necessaria una preparazione. Oggi, invece, con Tiktok, con i reel, ci si è abituati, sia nella vita privata, sia nel mondo del business, a raccontare storie, a fare digital storytelling. Oggi chiunque fa video, no? Anche solo per promuovere il proprio brand, la propria persona e così via. Quindi sicuramente è diventato uno strumento più pervasivo. I social hanno aiutato tantissimo. E per il mondo del vlogging, quindi la tendenza a raccontare determinate situazioni in modo veloce, abbiamo lanciato qualche tempo fa la PowerShot V10, uno strumento molto compatto, mentre quest’anno abbiamo lanciato la Powershot V1 e la EOS R50 V. In cosa si differenziano? Devo dirti che ho avevo il sample della Powershot V1, quando ancora non era disponibile nei punti vendita, e l’ho provata durante una crociera con la mia famiglia. E l’ho apprezzata tantissimo per la sua compattezza. Puoi fare video professionali, ma al contempo riporla nel taschino, il che è un grande vantaggio quando si viaggia. Ha microfoni integrali dedicati ed un’interfaccia davvero intuitiva. Quindi è perfetta per chi fa contenuti per YouTube, TikTok o Instagram e vuole distinguersi, rispetto a chi registra con lo smartphone. Mentre la Canon EOS R50 V è già uno strumento più evoluto perché è una mirrorless con ottiche intercambiabili, quindi sostanzialmente è l’ideale per chi vuole fare il salto di qualità, perché permette di avere la qualità del cinema a portata di mano.

Parliamo ora di fotografia. Secondo te nel 2025 la fotografia analogica e quella digitale hanno un punto d’incontro?
Giuseppe D’Amelio: la fotografia analogica in questo momento sta avendo un hype, anche se forse è già un po’ calante. Un po’ com’è stato con il vinile perché sono quelle passioni che sono molto emozionali che permettono di vivere o di rivivere una fotografia di tipo diverso. Quindi la pellicola permette di avere delle sfumature, un’estetica, una grana – anche imperfetta – diversa. E comunque fotografia analogica e digitale possono convivere perché comunque chi stampa in analogico digitalizza il rullino e stampa le foto con le nostre stampanti per sfruttare il massimo della resa fotografica. In questo caso, la Total Imaging Experience permette di fare un po’ da ponte tra passato e futuro.

Dalla vostra esperienza, il pubblico sta avendo voglia di fare il salto di qualità per il vlogging e passare dal telefono alla macchina fotografica o c’è chi ancora pensa che con lo smartphone può fare tutto?
Giuseppe D’Amelio: il salto avviene quando si fanno provare i prodotti, per questo noi siamo sempre molto attivi con i Canon Days e le fiere. In particolare, i Canon Days sono degli eventi che organizziamo presso i nostri partner, sono degli open day dove gli utenti possono venire liberamente ad ascoltare quali sono le funzionalità e novità dei prodotti e provarli in prima persona. Possono provarli, impratichirsi, possono vedere il risultato magari anche su dei monitor professionali e vedere la differenza che c’è tra un video fatto con lo smartphone ed uno girato con uno strumento professionale. Perché, è vero, lo smartphone è più immediato, ma grazie all’applicazione Camera Connect, possiamo dire che è la stessa cosa. A quel punto, si rendono conto subito di come con lo smartphone manchi il controllo sulla profondità di campo, come la gestione della luce sia limitata e come anche l’audio non sia all’altezza anche solo di una V10 che ha il microfono direzionale, stereo, che poi magari con il giusto accessorio toglie tutto il rumore di fondo. Ecco, devo dire che a quel punto, i content creator che provano la nostra attrezzatura, magari anche a livello software per fare un blando video editing, poi tipicamente esordiscono con “Ma posso veramente fare tutto questo?”. Senza dimenticare la questione prezzo, considerato che gli street price sono molto concorrenziali perché già queste due macchine che ti ho citato si avvicinano al costo di uno smartphone di fascia media. E devo dire che probabilmente passaggio più naturale nel mondo del vlogging avviene proprio con le nuove nate, quindi la V1 e la EOS R50 V di fascia alta che, soprattutto grazie al LOG 3, permette di avere un’ampiezza dinamica tipica del cinema. Inoltre, avendo un attacco RF le opzioni in quanto a lenti sono pressoché infinite. Quindi, tra l’attrezzatura, l’app ed un minimo di dimestichezza, si dimentica pressoché subito l’abitudine che si aveva di registrare con lo smartphone.

Probabilmente poi queste giornate in cui gli utenti possono provare con mano i prodotti, aiutati dai vostri operatori, permettano anche di comprendere come quello che può essere visto come uno scoglio, vale a dire imparare ad usare una macchina fotografica, in realtà sia proprio la parte più bella perché dà sfogo alla creatività.
Giuseppe D’Amelio: Esattamente. Infatti devo dire che i Canon Days sono veramente un successo, al punto che i rivenditori talvolta fanno fatica a rispondere alle richieste di tutti perché vengono vendute davvero un sacco di macchine fotografiche e di attrezzatura per completare la propria Total Imaging Experience.