Tutti gli anni, immancabilmente, ci dividiamo tra l’eterno dilemma: panettone o pandoro? I puristi della tradizione urlano al sacrilegio quando sentono parlare di pandoro, la realtà dei fatti è che il panettone non a tutti piace e c’è chi preferisce il pandoro. Ebbene, oggi parliamo proprio di lui, del pandoro artigianale. Sicuramente tra i più ricercati ci sono sempre i pandori di Verona, ma devi sapere che si tratta di una tradizione che ha conquistato tutta l’Italia.

Pandoro artigianale Olivieri 1882
Iniziamo subito con un pandoro artigianale molto particolare che nasce dalla collaborazione di due brand storici e che è stato prodotto in edizione limitata. Questo pandoro viene definito dal marchio “una nuvola di burro, uova, farina e vaniglia” che in questa edizione speciale viene impreziosito dai caratteristici aromi floreali e fruttati della Grappa Bianca Nardini, un classico dei regali di Natale. Anche la confezione non è stata lasciata al caso: un elegante packaging dedicato al Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa, dove è nata la Distilleria Nardini. Da segnalare che la grappa viene inserita nell’impasto in purezza, non sotto forma di crema.
Questo pandoro artigianale veneto è molto soffice, grazie al processo produttivo lungo e laborioso che prevede 3 impasti. È un dolce molto ricco ma estremamente digeribile grazie alla lunga maturazione e all’utilizzo di materie prime di altissima qualità. Non ha conservanti, semilavorati, aromi e grassi vegetali. È Artigianale al 100% e quindi fatto interamente a mano, con passione, come vuole la nostra tradizione dal 1882.

Pandoro artigianale di Verona – Il pandoro di Lorenzetti
Un altro pandoro artigianale che merita di essere annoverato in questa carrellata tra i lievitati tradizionali di Natale è quello della storica pasticceria Lorenzetti di San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona. Devi sapere che da 9 anni Daniele Lorenzetti realizza il proprio pandoro classico, per il quale ha deciso di eliminare il lievito di birra dall’impasto ed utilizzare il solo lievito naturale. Così, l’uso esclusivo del lievito naturale regala al prodotto finale una maggiore morbidezza.
Il Pandoro artigianale della Pasticceria Lorenzetti nasce da solo lievito naturale vivo e senza lievito di birra: questo dona una morbidezza superiore a quella dei pandori normalmente presenti sul mercato. Quasi 50 ore di lievita-zione per un prodotto fuori dal comune.

Pandoro artigianale di Verona – Il pandoro di Perbellini
Può un pandoro parlare di storia? Sì, se al suo interno racchiude ben 150 anni di tradizione. Sto parlando del pandoro artigianle Perbellini, icona dei lievitati del marchio (assieme all’Offella d’Oro). Il suo impasto leggero e alveolato è il risultato di 48 ore di lievitazione, di un lievito madre rinfrescato quotidianamente da oltre 50 anni e di ingredienti di alta qualità. La pasticceria usa materie prime selezionate e al pandoro viene data la forma a mano prima di essere riposto negli stampi stellati. Una volta cotto il prodotto viene lasciato riposare, per poi essere confezionato a mano nello storico incarto bianco e rosso e chiuso con uno spago e un tralcio di vite, come veniva fatto a inizio ‘900 per facilitarne il trasporto.

Pandoro al cacao di Iginio Massari
Ci spostiamo ora verso Brescia e andiamo da Iginio Massari, il “Maestro della tradizione”. Per questa mia carrellata dedicata ai migliori pandori artigianali 2022 ho scelto il suo pandoro al cacao. Il grande classico della tradizione natalizia italiana è stato rivisto dalla Famiglia Massari per soddisfare gli amanti del pandoro e del cacao. Semplice e puro nei suoi ingredienti, il nuovo Pandoro prevede una sapiente e laboriosa preparazione che si svela al momento della degustazione in una consistenza straordinariamente soffice che sprigiona tutto il prezioso aroma della vaniglia e del cacao. Il tocco finale è dato da un velo di zucchero impalpabile, cosparso come neve sulla superficie.

L’Extrasoffice di Tiri
Se nel 1894 a Verona inventarono il Pandoro, nel 2018 ad Acerenza è nato l’Extrasoffice, l’evoluzione del Pandoro. Per renderlo ancora più soffice rispetto alla ricetta originale, il Maestro Vincenzo Tiri ha utilizzato una miscela di tre lieviti naturali diversi, frutto di una lunga ricerca che lo ha portato a ricercare i migliori ceppi del mondo. Ciliegina sulla torta – per rimanere in tema di dolci – è l’utilizzo delle bacche di vaniglia naturale del Madagascar. Un pandoro che si scioglie letteralmente in bocca, rimanendo delicatissimo al palato.

La tradizione del pandoro artigianale unita a passione ed innovazione
Come sempre, è la tradizione a muovere le redini della ricerca del miglior pandoro artigianale in circolazione. A cui inevitabilmente si abbina tanta passione, tecnica e soprattutto una raffinata ed instancabile ricerca delle materie prime. Tutto nasce da Verona, ma poi si tramanda lungo lo Stivale, una fetta di pandoro dopo l’altra.