Ci sono campioni sportivi che restano nella storia e che vengono ricordati da tutti, appassionati di quello sport e non. Roger Federer è uno di quelli e non sono solo i suoi record sui campi da tennis ad averlo decretato, bensì anche la sua attitudine, la sua innata eleganza e il suo fairplay. Ecco perché Moët & Chandon l’ha scelto come ambassador nel 2012 e ora ha deciso di lanciare un’iniziativa che non celebra solamente il suo addio al tennis, ma guarda soprattutto al suo nuovo futuro. Si chiama #ToastToRoger e con questa campagna, Moët & Chandon invita tutti i suoi supporter a brindare in suo onore e a condividerlo sui social.
L’iniziativa di Moët & Chandon #ToastToRoger
A partire dal 23 settembre 2022, i supporter di Roger sono invitati a pubblicare un #ToastToRoger #SponsoredbyMoetChandon sui propri social: messaggi di amore, apprezzamento, ricordi e auguri per il suo brillante futuro. Una meritata celebrazione, uno straordinario tributo degno di un uomo che è diventato ispirazione universale di eleganza, rispetto e generosità, e che Moët & Chandon è orgogliosa di avere come ambasciatore dal 2012.
L’iniziativa #ToastToRoger vuole innanzitutto riunire tutti coloro che amano e desiderano rendere un sentito omaggio a Roger Federer. La Maison non vede l’ora di vedere discorsi, ricordi, balli e tutte le buone vibrazioni dedicate al suo amato ambassador. I video, le foto e i messaggi pubblicati sui social media saranno inseriti in un wall of fame digitale, curato da Moët & Chandon, accessibile tramite le piattaforme digitali della Maison.
Un video sorpresa realizzato da Emmanuel Cossu con le musiche di Thomas Roussel
Ogni festa che si rispetti deve avere una sorpresa. Per l’occasione la Maison Moët & Chandon ha collaborato con il regista francese di film e video Emmanuel Cossu per realizzare un video che racchiudesse le testimonianze di un circolo esclusivo di personalità straordinarie che hanno segnato la vita di Roger. Quindi, è stato segretamente chiesto a familiari, amici e rivali di partecipare e di lasciare alcuni messaggi. Ciò che risuona in queste parole emotive e sincere è il suo coraggio, la sua generosità e la sua capacità di innovare e sorprendere: l’eredità di un gigante della nostra epoca sempre rispettoso e capace di motivare. Le voci di Siya Kolisi – Capitano della squadra nazionale di rugby del Sud Africa, gli Springboks – Rod Laver, Anna Wintour e la madre della leggenda del tennis, Lynette, guidano il pubblico a una migliore comprensione dell’uomo oltre l’icona. Tra le personalità che hanno offerto un tributo, risuona quella di Rafael Nadal: “Al miglior rivale, che ha sempre giocato da gentiluomo”.
Per la colonna sonora, il compositore sperimentale Thomas Roussel ha tradotto in musica le immagini che ritraggono le pietre miliari della carriera di Federer, così come le parole di apprezzamento dei suoi compagni più stretti. Per fare eco all’amore di Roger per le Alpi svizzere, dove tornava dopo ogni vittoria significativa, il regista ha ripreso Federer allo Jungfraujoch, il punto accessibile più alto d’Europa. Federer stesso non era a conoscenza del motivo delle riprese: in una grande testimonianza della sua fiducia e rispetto per il regista e per Moët & Chandon, scoprirà con sua grande sorpresa che si trattava di un film celebrativo della sua stessa vita.
Una donazione alla Roger Federer Foundation da Moët & Chandon
A chiudere il cerchio delle celebrazioni #ToastToRoger, Moët & Chandon farà una donazione all’organizzazione benefica dell’icona, la Roger Federer Foundation, un’organizzazione no-profit impegnata a permettere ai genitori e alle comunità locali di offrire ai bambini l’opportunità di una buona educazione. L’iniziativa è solo l’ultimo degli impegni della Maison nelle cause filantropiche di Roger, come la serie The Match For Africa, anch’essa concepita con l’obiettivo di raccogliere fondi per la sua fondazione. Vero gentleman dentro e fuori dal campionato, durante la celebrazione del suo ventesimo anniversario di carriera nel 2018 l’icona del tennis ha confessato: “Un giorno, vorrei che il mio nome fosse conosciuto più per ciò che la fondazione ha raggiunto che per i miei titoli sportivi”.