Sempre più negli ultimi tempi si sente parlare di padel e in giro per la città si trovano diversi campi da padel. Anche dove non te l’aspetti, come nel bel mezzo della giungla metropolitana. Ad un primo sguardo, sembra uno sport molto simile al tennis, in realtà ci sono alcune sostanziali differenze. Ho deciso, quindi, di scoprirne di più con qualcuno che già da un po’ pratica questa disciplina sportiva. Ho fatto una chiacchierata con Gianluca Gazzoli. Probabilmente lo conosci in quanto speaker di Radio Deejay. In realtà, devi sapere che è una forza della natura che passa le sue giornate incastrando tutte le sue passioni – e la famiglia. Passioni che diventano poi parte del suo lavoro: videomaker, scrittore, storyteller e appassionato di sport, in particolar modo di basket. Durante la pandemia ha lavorato con alcuni soci ad un nuovo progetto: si chiama Padel Farm, una serie di campi da padel presso il Mediolanum Forum ad Assago. Quale occasione migliore, quindi, per scoprire tutto sul padel?
Differenze tra padel e tennis
Devi sapere che questa disciplina è nata in America Latina, più precisamente in Messico, nella seconda metà degli anni ’60 per poi spopolare in Argentina negli anni Ottanta, diventando il secondo sport nazionale. Negli ultimi anni la “febbre da padel” ha contagiato anche il Bel Paese, ma ancora c’è chi lo considera un tennis in versione “mini”. Questo perché il campo da padel è più piccolo di quello da tennis, così come la racchetta e persino le palline. Ma c’è molto di più.
Innanzitutto, le racchette oltre ad essere più piccole sono diverse proprio nella conformazione. Laddove la superficie di rimbalzo della racchetta da tennis è fatta di corde, quella del padel è realizzata con materiale con schiuma EVA di diverse densità con fori riempiti. Venendo ai campi da padel, devi sapere che devono essere circondati da pareti o da vetro. Ecco perché la pallina durante una partita, a differenza del tennis, non potrà mai uscire dal campo, non muore mai. E questo è già uno degli elementi che rende questo sport più divertente. E poi la battuta. Avrai sicuramente in testa l’immagine dei tennisti che lanciano la palla in aria e la colpiscono prima che tocchi terra. Ebbene, nel padel la battuta è totalmente diversa: devi far rimbalzare la pallina per terra una volta sola e colpirla quando la troverai all’altezza del tuo fianco.
Gianluca Gazzoli e la passione per questo sport
Circa un anno e mezzo fa Giovanni Cogliati – ora uno dei soci di Gianluca nel progetto Padel Farm – l’aveva portato a giocare a questo “nuovo” sport. Ed è stato subito amore. “Mi sono divertito subito, a differenza di altri sport nei quali all’inizio hai un po’ di frustrazione. E un aspetto che mi aveva colpito molto era che intorno a me c’erano bambini, famiglie, amici. Tutti giocavano insieme”. E infatti, quando si sente parlare di questo sport, molto spesso lo si sente associato al concetto di inclusione. “Se vuoi giocare a tennis devi fare almeno sei mesi di scambi, con il padel invece ti trovi subito nella condizione di giocare. Subito nei giorni successivi, infatti, sono tornato a giocare con mia moglie. Una cosa che non mi era mai successa”. Questo non significa che sia uno sport facile, perché come tutte le discipline sportive se vuoi farle bene devi allenarti con costanza. Ma è uno sport senza barriere d’ingresso, né frustrazioni iniziali.
Inclusione ma non solo. L’altro grande motivo responsabile del successo del padel è che è divertente. La pallina, infatti, può rimbalzare sulle pareti, tanto che quando sarai un po’ più pratico diventa una vera e propria strategia di gioco. “Puoi decidere di farla rimbalzare sulla rete per destabilizzare l’avversario”, ha rivelato Gianluca. “Sì, perché rimbalzando sulla rete la pallina diventa totalmente imprevedibile”. Insomma, è stato così che Gianluca ha intravisto subito un grande potenziale in questa disciplina e, soprattutto, una storia ancora tutta da scrivere.
L’idea di Padel Farm
A quel punto Gianluca Gazzoli inizia a maturare l’idea di un progetto che fagocitasse lo sviluppo di questo sport in Italia. Così con Giovanni e suo fratello Angelo decidono di creare Padel Farm. “Ma la mia idea, sin dal primo momento, era di creare qualcosa che andasse oltre il semplice campo da gioco”, ha precisato Gianluca. Il progetto, infatti, consiste in una serie di campi di padel ospitati all’interno del Mediolanum Forum di Assago, ma in realtà è un concetto molto più grande. Innanzitutto, c’è un progetto editoriale online con aggiornamenti e video originali per creare una vera e propria community online. “Per il momento la community atterra su questi campi al Mediolanum Forum, domani vedremo cosa succederà”, stuzzica Gianluca.
Padel Farm vuole anche dare un’immagine più fresca e nuova al concetto di padel, sganciandosi dai soliti cliché. Il concept, i colori utilizzati… Tutto parla di qualcosa di nuovo. Questo, unito alle attività online, agli eventi e a diversi progetti che Gianluca Gazzoli ha in testa coinvolgendo persone con cui già ha lavorato insieme a Nike e NBA (te l’ho detto che non si ferma mai!). Senza dimenticare il filone legato alle aziende perché lo sport del padel si presta molto al concetto del compagno e del lavoro di squadra, quindi è perfetto per organizzare dei momenti divertenti di team building. “La creatività è uno degli aspetti più affascinanti e più spettacolari del padel” aggiunge Giovanni Cogliati “che punta ad offrire un’esperienza che vada oltre il campo, coinvolgendo gli appassionati di padel che frequenteranno Padel Farm Arena, con eventi, talk e attività di community building”.
Perché il Mediolanum Forum
Padel Farm Arena è stata inaugurata il 5 luglio all’interno dell’Area Multisport del Mediolanum Forum. “Io non volevo aprire solo un campo, quest’idea doveva avere un senso con tutto quello che faccio”, ha raccontato Gianluca. Poter inaugurarlo qui per me è un sogno perché il Mediolanum Forum è un tempo per chi come me ama la musica, lo sport, il basket”. La dirigenza ha sposato subito il progetto e destinato alcuni spazi da racchetta. Subito accanto, infatti, ci sono anche dei campi da squash e, chissà, i due sport si potrebbero anche unire in una community.
Inoltre la Padel Farm ospitata all’interno del Mediolanum Forum permette di giocare con l’aria condizionata (aspetto non da poco!), di appoggiarsi a degli spogliatoi di qualità e confortevoli e di avere un grande parcheggio. Non per niente il claim di questo progetto è “Beyond the box” perché l’idea è proprio quella di andare oltre al concetto nudo e crudo di campo da padel. Non ultimo lo staff tecnico. Special coach di Padel Farm è Vinicius Trevisan, con la sua Por Tres Padel, che vestirà i panni di allenatore con il suo staff. I campi installati sono quelli di ultima generazione, forniti da Italian Padel e il tappeto di Mondo Supercourt XN (Official Turf World Padel Tour).
Come giocare a Padel Farm
Se a questo punto ti sei incuriosito e vuoi provare a giocare a padel o se sei già un appassionato, non ti resta che provare i nuovi campi da padel di Padel Farm e scoprire cosa significa giocare “Beyond the box”. Per prenotare il campo, puoi semplicemente scaricare l’app Playtomic, un’applicazione per smartphone che ti permette di prenotare un campo in funzione della tua posizione e mostrarti quelli disponibili. Anche qui ritroviamo il concetto di community, perché l’applicazione ad esempio ti mostra se c’è un campo con tre giocatori a cui ne manca uno per giocare e, quindi, puoi unirti. E da settembre inizieranno anche i corsi con Vinicius per unire al gioco e al divertimento anche un po’ più di tecnica. Ultima info importante: se non hai la tua attrezzatura da padel, puoi tranquillamente noleggiarla a Padel Farm e iniziare subito a giocare.